• 20 Aprile 2021

Il principio fondamentale della dinamica

Il principio fondamentale della dinamica

Il principio fondamentale della dinamica 1024 605 Karis Foundation Rimini

Continuano a ritmo incalzante le esperienze laboratoriali al liceo scientifico Karis Georges Lemaitre.

Un fitto calendario di lezioni pratiche che il collegio docenti ha potenziato per implementare sempre di più le occasione di esperienza sul campo che costituiscono quel plus necessario per gli studi scientifici.

Il valore del laboratorio, infatti, sta nel suo essere traduzione diretta della lezioni in classe tramite la proposizione di esperimenti e ricerche necessarie per calare gli studenti Karis in una dimensione reale, dove teoria e pratica della stessa coincidono.
Nel laboratorio di Fisica, aula all’avanguardia grazie al design e alla dotazione tecnica di cui è stata fornita, si è svolto nei giorni scorso un laboratorio riguardante la dinamica, legge fondamentale della fisica.

Abbiamo chiesto alla professoressa Rossella Cerutti di raccontarci cosa è successo nel laboratorio dei licei Karis e i motivi di tanto impegno nell’organizzazione didattica degli stessi:

Il laboratorio ha avuto una duplice valenza. Da un lato la classe del liceo scientifico Karis ha indagato una delle principali leggi che si incontra al biennio dello scientifico, scoprendo un con esperimento alla volta le relazioni tra le grandezze misurate per poi mettere insieme ogni singolo risultato e scoprire come la forza che si esercita su un oggetto ne cambia la velocità.
In questo caso i gruppi hanno studiato il moto di un carrello inizialmente fermo su una rotaia molto liscia per evitare che l’attrito si intromettesse a complicare l’esperimento. Il carrello è stato trascinato dal peso di un oggetto e ogni fase del suo moto è stata filmata dai ragazzi, che successivamente hanno utilizzato il fermo-immagine per ricavare tutti i dati necessari a studiare il fenomeno.
Dall’altro lato, per la prima volta i gruppi non hanno trovato la strumentazione già predisposta alle postazioni, bensì soltanto i pezzi e gli strumenti per assemblarla. Hanno iniziato a fare esperienza di mettere mano alla costruzione di un esperimento, per comprendere come nel fare ricerca occorre studiare non solo la teoria, bensì anche pensare concretamente agli esperimenti che servono a dimostrarla. Sicuramente la ricerca odierna usa strumenti molto più sofisticati di quelli costruiti oggi dai nostri studenti, tuttavia la fisica non può essere pensata staccandola dalla necessità di sperimentare e la nostra seconda scientifico oggi ha fatto il suo primo passo nell’aspetto spesso più trascurato dall’immaginario comune: gli esperimenti, che sicuramente vanno ideati teoricamente, devono poi essere predisposti e realizzati concretamente.
Piacevole novità è stata l’uso dei cellulari per riprendere le varie fasi della costruzione dell’esperimento stesso e quanto accadeva durante il laboratorio. I ragazzi si sono trovati molto a loro agio con questi strumenti della loro quotidianità, che li ha incentivati ad avere un ruolo più attivo. Alcuni di loro al termine del laboratorio già fantasticavano di poter montare i filmati, aggiungere colonne sonore epiche per raccontare con precisione, ma anche un po’ di allegria, la concretezza dei loro risultati”.

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